Husserl e la fenomenologia

 Husserl

La vita di Husserl è tutta dedicata allo studio, con l'obbiettivo di perseguire nella propria indagine l'ideale di chiarezza. Fin da piccolo aveva un forte interesse per la matematica, che approfondisce nel periodo universitario prima di intraprendere gli studi filosofici all'università di Vienna dove conosce il suo professore Franz Brentano, che con la sua ricerca sull'origine psichica dei processi logici influenza molto il pensiero husserliano, volto a individuare la fondazione "soggettiva" del sapere. 

Husserl inizia la sua carriera accademica, insegnando filosofia prima a Halle, poi a Gottinga e a Friburgo, dove conosce Heidegger, suo futuro assistente e amico fino all'avvento del nazismo quando i due si separano. In quegli anni Husserl sviluppa il movimento fenomenologico, di cui è fondatore e maggior rappresentante. 
Con l'avvento di Hitler al potere, essendo lui ebreo, fu costretto ad abbandonare l'incarico di docente. 

La sua ultima grande opera, pubblicata postuma, è LA CRISI DELLE SCIENZE EUROPEE E LA FENOMENOLOGIA TRASCENDENTALE, in cui si può cogliere il senso della sua riflessione, ovvero che la civiltà europea, devastata dagli eventi del XX secolo, potrà risollevarsi soltanto se riuscirà a recuperare il fondamento "umano" dei propri valori. 



Valore della scienza

Husserl attribuisce alle scienze europee una crisi, ma non per quanto riguarda i suoi esiti pratici o il consenso ottenuto, ma mette in discussione la validità e il senso che la ricerca scientifica ha e può rivestire per l'esistenza umana. La scienza, infatti, pur essendo elaborata dagli uomini e dunque avendo un legame con l'ambito dei bisogni, delle emozioni e degli scopi degli individui, ha finito con il trascurare questi aspetti, operando una riduzione della realtà ai soli parametri fisici-matematici, è diventata dunque una scienza dei fatti che esclude i problemi del senso dell'esistenza umana, finendo per estraniarsi dagli uomini 

Husserl dunque sostiene che la conoscenza scientifica considera il mondo esclusivamente come "cosa", ciò vale anche per le scienze dello spirito come psicologia, antropologia e storia che riducono l'uomo ad un "oggetto" di indagine. Dunque è presente un paradosso: la psicologia positiva, scienza del soggetto e dell'essere umano, tratta quest'ultimo come se fosse una ente inanimato. 










Matematizzazione del mondo

Husserl afferma che la scienza ha elaborato una conoscenza astratta e matematica della natura, la quale ha sovrapposto un insieme di idealità astratte alla concreta esperienza vissuta, pertanto occorre inaugurare una filosofia che riscopra il senso perduto delle cose in rapporto alla soggettività.  

Fenomenologia 

Il metodo fenomenologico di Husserl si basa sull'epoche, ovvero la sospensione della fiducia nella presunta oggettività del mondo che consente di ritrovare la base originaria e precstegoriale della conoscenza, cioè la dimensione dell'intenzionalità, che presenta una correlazione tra noèsi (polarità soggettiva) e noma (polarità oggettiva), che sono rispettivamente gli atti di coscienza e le varie modalità di apparizione delle cose in relazione agli atti intenzionali del soggetto.ù

Inoltre, il metodo fenomenologico di Husserl permette di descrivere il processo di costituzione del senso delle cose nelle sue varie stratificazioni e di mostrare le strutture esistenziali dei vissuti intenzionali, tutto ciò grazie a l'intuizione eidetica.











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