Karl Marx

Vita

Marx nasce a Treviri nel 1818, figlio di un avvocato. I suoi genitori erano ebrei ma Marx non fu educato secondo tale fede. Andò al liceo e dopo studiò all'università di Berlino. Nel 1843 sposa Jenny von Westphalen e nel 1841 si laurea in filosofia. Dopo aver tentato la carriera accademica, divenne un giornalista, redattore della "Gazzetta Renana". Il giornale fu poi censurato e Marx si trasferì a Parigi. Qui conobbe Proudhon, Heine, Bakunin e soprattutto Engels (1820-1895), che gli sarà amico e collaboratore per tutta la vita. Si trasferì a Bruxelles dove, insieme ad Engels, scrisse La sacra famigliaL’ideologia tedesca e le 11 Tesi su Feuerbach. Nel 1847 scrisse la Miseria della filosofia contro il socialismo utopistico. Nel 1847 la Lega dei Comunisti chiese a Marx di scrivere un manifesto del loro movimento ed egli accettò pubblicando nel 1848 il Manifesto del partito comunista.
Nell'ultimo capitolo della sua vita si trasferì a Londra. Qui scrisse i Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica; Per la critica dell’economia politica. Nel 1864 fondò l’associazione internazionale dei lavoratori, conosciuta come la Prima Internazionale
Nel 1867 pubblicò il primo libro de Il Capitale. Nel 1875 scrisse la Critica del programma di Gotha. Infine morì il 14 Marzo 1883 ed è sepolto nel cimitero di Highgate a Londra.


Pensiero, alienazione

Innanzi tutto Marx, di Hegel, apprezza l'idea che la storia è frutto di un processo dialettico, ma rifiuta fermamente la riduzione del reale all'ideale, dunque anche la visione astratta del suo sistema. 

Con l'opera "Tesi su Feuerbach" Marx si distanzia da esso, nonostante inizialmente si fosse avvicinato, perché gli aveva riconosciuto il merito di aver portato la filosofia su un terreno concreto e di aver focalizzato l'attenzione sull'uomo e sui suoi aspetto naturali. 

Con l'opera "la miseria della filosofia" Marx presenta il confronto con i socialisti francesi, definendo borghese ed utopistica la loro posizione, che la contrappone al "socialismo scientifico", che oltre a denunciare i problemi connessi al capitalismo propone anche soluzioni concrete. 

Nel "manifesto del partito comunista" è presente il motto "proletari di tutto il mondo unitevi!", e con questo scritto viene esplicitato l'obbiettivo di abbattere il dominio della borghesia per fondare una nuova società senza classi, la società comunista. 

Marx fa una riflessione sulla religione. Egli afferma che gli uomini tendono a credere in un dio e a trasferire il proprio essere in esso perché stanno male nella realtà in cui vivono. Dunque la religione rappresenta il bisogno di consolazione dell'uomo sofferente oppresso dalla vita sociale. Pertanto la religione viene definita "l'oppio per il popolo", definita così perché come un droga, crea una condizione artificiale per poter sopportare la propria situazione materiale. 

Un tema molto preso in considerazione da Marx è quello della alienazione. Secondo lui essa è un fenomeno spirituale ma un fatto concreto. A proposito dell'operaio, egli individua quattro aspetti fondamentali dell'alienazione. 
Innanzitutto l'operaio è alienato nei confronti del prodotto della sua attività lavorativa, questo perché il lavoratore produce dei beni che infine non gli appartengono e dunque non ne può godere, perché appartengono al capitalista. 
Inoltre l'operaio è anche alienato rispetto alla sua attività in quanto anche la sua stessa capacità produttiva (la sua forza lavoro) è di proprietà del capitalista. E quest'ultimo controlla questa forza lavoro come vuole, rendendo il lavoratore uno schiavo di un altro uomo.
Come conseguenza l'operaio si sente alienato anche rispetto alla sua essenza, infatti secondo Marx l'uomo è un essere che realizza compiutamente la propria essenza soltanto nel lavoro, attraverso cui ci si appropria della natura creando un universo dotato di senso. Nel sistema capitalistico però il lavoro perde quella connotazione positiva perché diventa una modalità di sfruttamento riducendo il lavoratore in una cosa.
Infine l'ultimo tipo di alienazione in cui va incontro l'operaio è quella rispetto ai suoi simili. Infatti il lavoratore è escluso da ogni forma di vita sociale, infatti l'operaio si relaziona soltanto con il capitalista.

Secondo Marx per superare tale alienazione (i quattro tipi) bisogna abbattere la società borghese e le sue istituzioni e realizzare la nuova società comunista in cui è eliminata la proprietà privata ed è soppressa la divisione in classi.




Materialismo storico

È la dottrina marxista secondo cui la storia è vista come un processo dialettico che evolvé è si trasforma in base alle dinamiche concrete di natura socio-economica. Quindi la storia coincide con la trasformazione delle forma di produzione e come dunque l’uomo ha cambiato le modalità nel soddisfare i propri bisogni.

Le diverse forme di produzione dunque consistono nella struttura della società, e nella sua articolazione interna determina la sovrastruttura, ovvero le produzioni culturali.























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