Schelling

 Vita 

Schelling nacque a Leonberg, in Germania, da un colto sacerdote protestante. Ragazzo precoce, gli fu concesso di entrare a soli quindici anni nel Tübinger Stift, il seminario di Tubinga, dove studiò teologia assieme a Friedrich Hölderlin e Georg W. F. Hegel, coi quali si legò in amicizia. Il nume ispiratore per il giovane studente di teologia è Fichte, che in questi anni ha già gettato i prodromi dell'idealismo. E poi c'è Kant, naturalmente, a cui fare riferimento. Intanto le notizie che arrivano dalla Francia rivoluzionaria finiscono anche per penetrare nel severo istituto tedesco, surriscaldando gli animi dei suoi studenti più arditi, tra i quali c'è, ovviamente, anche Schelling. Insieme con Hölderlin ed Hegel si appassiona alla Rivoluzione Francese e ne diventa un sostenitore, pur nel silenzio e nella segretezza dell'austero collegio.



Pensiero

La natura è l’argomento principale della filosofia di Schelling. Natura che era al centro del dibattito filosofico dalla rivoluzione scientifica del Seicento e dalla nascita del meccanicismo. Se la natura del meccanicismo era un insieme di corpi che si muovevano secondo leggi generali, Schelling intende la natura alla maniera del romanticismo come una totalità animata e intrinsecamente creativa
Fichte considerava la natura come correlato dell’io, come non-io posto dall’io e descriveva l’incontro tra i due come “urto”. Schelling, al contrario, considera natura e coscienza come assolutamente omogenee, rifiutando qualsiasi distinzione gerarchica fra le due. 
La natura, secondo Schelling, è una totalità animata. Natura e spirito sono entrambi parte di un comune processo vitale.

Per Schelling la natura è uno spirito in potenza. Il filoso tedesco individua tre diversi momenti del rapporto di identità tra realtà e idea:

  1. il livello dell'inorganico, stadio della realtà  al quale appartengono le tre forze del magnetismo, dell'elettricità e del chimismo
  2. il livello della luce, considerato il momento dell'idealità;
  3. il livello della la potenza, unificatrice delle prime due, è il mondo organico, retto dalle tre forze della sensibilità, eccitabilità e riproduzion al vertice del quale c'è l'uomo.

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